Caption
www.meteorcrater.com
www.barringercrater.com
www.meteorite.com
We observe things around us, analyze their characteristics and functions, and name each of them. We order phenomena representing reality to ourselves, distinguishing between them. We define what the thing is and what it is not.
Without this preliminary work, delimiting and negative defining, no representations could make sense independently.
So the darkness is not light, a mountain is not a plain, Italy is not France, and space is not earth.
Humans create limits, barriers, and conceptual differences for humans, to orient them to the territory, to create understanding of the inhabited world.
Conceptual definitions, territorial demarcations, scientific distinctions between phenomena comprise the artificial order we forge around our sphere of comprehension, but it misses the totality of nature. Nature seems outside our imposed order, overwhelming our limited comprehension, pursuing an unknown direction beyond our representation.
People are in relationship with the natural environment and have the power to modify it, to affect it, but fail to get the sense of the deep inside questions of nature.
The essence of nature escapes humanity, remaining mysterious.
A meteor impacting earth from outer space makes us aware of the position of earth with reference to the universe, with relationships far extended over planetary conditions.
The event of meteor's impact shows us the relational totality, the incommensurability of nature and opens our small eyes to infinity, to the macrocosm, where we sense no limits, no barriers, no borders.
Giorgio Garbasso
Noi osserviamo le cose intorno a noi, analizziamo le loro caratteristiche e
funzionalita' e ad ognuna di esse diamo un nome.
I fenomeni che ci rappresentiamo nella realta' vengono ordinati in un certo modo, ma per questo abbiamo bisogno di distinguerli tra loro, di dire cosa questa stessa cosa e' e al tempo stesso cosa non e'.
Senza questo lavoro peliminare, senza questa delimitazione e definizione in negativo, nessuna di queste rappresentazioni puo' indipendentemente acquistare senso.
Così il buio non è la luce, una montagna non è una pianura, l'Italia non è la Francia e lo spazio non è la terra.
I limiti, le barriere, le differenze concettuali sono create dall'uomo per l'uomo, per permettergli di orientarsi nel suo territorio, per poter capire e vivere il mondo che abita.
Definizioni concettuali, demarcazioni territoriali dei confini, distinzioni
scientifiche dei fenomeni: l'ordine artificioso che forgiamo intorno a noi,
all'interno di una nostra sfera di comprensione, sembra non capire realmente
la natura.
La natura sembra non appartenere al nostro ordine delle cose,
sembra sormontare la nostra comprensione limitata, sembra proseguire in una sua direzione al di là di come noi ce la rappresentiamo.
L'uomo e' sì in relazione con la natura a se circonstante, ha la capacità di
modificarla, di intervenire su di essa, ma tentando di coglierne il senso,
il suo profondo perché, egli fallisce. L'essenza della natura gli sfugge,
gli resta inevitabilmente misteriosa.
L'impatto di un meteorite proveniente dallo spazio permette di
comprendere simbolicamente la terra all'interno di un altro sistema
referenziale: quello cosmico, dove i legami e le relazioni si
estendono oltre le cose presenti sulla terra.
L'evento dell'impatto del meteorite manifesta la natura in questa totalita' relazionale, ci mostra la sua sconfinatezza, la sua incalcolabile grandezza, apre i nostri piccoli occhi verso l'infinito, verso il macrocosmo, dove nessun confine, nessuna barriera, nessun limite ha senso.
Giorgio Garbasso