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ENGLISH:
Semptember 13, 2008: the chimney from the top of which I took this pano will be pulled down.
It has been part of Cividale skyline and of its citizens’ life for many years. Situated in the Italcementi cement-factory area, it might be the first, symbolic part of the whole factory, that will be pulled down. A cement-factory must work, without break, 24 hours a day, 365/366 days per year: there where eight hours work turns, from 8,00 a.m. to 4,00 p.m., from 4,00 p.m. to midnignt, and from midnignt to 8,00 a.m. scanned, except for midnight, by the long whistle of the factory hooter. It scanned the citizens’ time too: “….hey, hurry up, 8,00 o’clock already, it’s late, didn’t you hear the hooter?...”. Obviously, now we remember this particular kind of memories, not those of the cement dust all around the factory, round about it and God knows anywhere else…(in the worker’s lungs, perhaps?). Now, the factory is immersed in the sound of silence: it’s almost a magic place, with its rotating kiln lowered on its side, as a tired giant, the chimney outstreched to the sky to protecte, oversee and take care of everything, the sheds, with their rusty machineries, panels plundered to take away the copper, and grass, and plants, by now very growed up. Everywhere you are aware of the workers’ presence/absence: I saw shoes, ledgers, note-books with work turns, calendars with notes, draws. My romantic side would like to have the whole factory, or at least a part of it, restored, operating and visitable, like a demo of industrial archaeology. I know that the cost will be very high and it will be difficult to have a profit. But only an aswer: may I dream?
LOOK THE LINK BELOW TO SEE THE CHIMNEY.
ITALIAN: IL PUNTO PIU' ALTO DOVE METTERE IL NASO.
13 Settembre 2008: la ciminiera dalla quale ho scattato questa pano “dovrebbe andar giù”.
Dopo aver fatto parte dello “skyline” di Cividale del Friuli e, indirettamente, della vita
dei cividalesi per molti anni, questo manufatto, situato nell’area dell’ex cementificio
Italcementi, dovrebbe essere il primo, simbolico, “pezzo” di tutta la fabbrica ad essere demolito. Un cementificio deve lavorare 24 ore al giorno per 365/366 giorni all’anno: all’epoca i turni di lavoro erano di otto ore: dalle 8,00 alle 16,00, dalle 16,00 alle 24,00 e dalle 24,00 alle 8,00 scanditi, fatta eccezione per la mezzanotte, dal lungo fischio di una sirena, che segnava anche, a modo suo, il tempo per i cividalesi: “…dai, muoviti, sono già le otto, hai sentito la sirena?...”. Ora, ovviamente, rimangono più impressi quei ricordi, mentre sbiadiscono quelli relativi alla polvere di cemento che si poteva vedere nelle zone limitrofe… e chissà dove ancora…(nei polmoni degli operai, forse?). Adesso, a bocce ferme, la fabbrica e’ immersa nel silenzio: e’ quasi un posto “magico” con il suo forno rotatorio adagiato su un fianco come un gigante esausto, la ciminiera protesa verso l’alto a proteggere, sorvegliare e custodire ogni cosa, i capannoni con i macchinari arrugginiti, i quadri elettrici saccheggiati per “via” del rame, e l’erba, e le piante, ormai molto cresciute. Si percepisce ovunque la presenza/assenza di coloro che facevano vivere la fabbrica: ho visto scarpe, sedie, libri mastri, quaderni con i turni di lavoro, calendari con appunti, disegni. Il mio lato romantico vorrebbe che tutto, o almeno una parte, fosse reso funzionante e visitabile; capisco anche che il costo di un’operazione simile sarebbe comunque difficilmente recuperabile. Ma se non posso nemmeno sognare…
SEGUITE IL LINK PIU' SOTTO PER VEDERE LA CIMINIERA DA LONTANO.